L’uomo con lo scandaglio by Patrik Svensson

L’uomo con lo scandaglio by Patrik Svensson

autore:Patrik Svensson [Svensson, Patrik]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Iperborea
pubblicato: 2023-09-04T00:00:00+00:00


Il panettiere scozzese

Da dove nasce la curiosità? Che cosa spinge alcuni a navigare incontro all’orizzonte soltanto perché esiste, o a calare uno scandaglio verso ciò che altrimenti sarebbe irraggiungibile? Quali bisogni soddisfano l’eterno esplorare e descrivere, le continue domande, con o senza risposta?

Una spiegazione semplice è che l’evoluzione ci ha dotati della curiosità perché per noi rappresenta un vantaggio. Perché ci aiuta a imparare cose necessarie per la nostra sopravvivenza, perché ci spinge sempre a cercare ciò che potenzialmente è migliore. La curiosità è un motore vitale sia per il nostro sviluppo individuale sia per la storia dei successi della nostra specie.

Questo però non chiarisce perché la curiosità possa indurre gli esseri umani a esporsi al rischio e alle avversità. Non chiarisce perché gli esseri umani continuino a porsi domande senza aspettarsi altra ricompensa che la conoscenza stessa.

La verità è che esistono diverse forme di curiosità e che spesso gli impulsi che sollecitano una persona non trovano una definizione unitaria. In psicologia, ad esempio, si distingue tra curiosità percettiva ed epistemica. La curiosità percettiva è fondamentalmente l’interesse mostrato sia dagli esseri umani che dagli animali per cose, impressioni o esperienze nuove. È una reazione, un intensificarsi dell’attenzione. È la curiosità di un bambino piccolo di fronte a un nuovo giocattolo o di uno scimpanzé che prende in mano una macchina fotografica o un cellulare. È il bisogno di avvicinarsi a ciò che è nuovo e sconosciuto, di studiarlo e conoscerlo, di provare in qualche modo a comprenderlo e magari a padroneggiarlo. È anche una curiosità che diminuisce rapidamente man mano che l’ignoto diventa familiare.

La curiosità epistemica è diversa, è qualcosa di più. È l’urgenza di conoscere per eliminare l’incertezza. È la volontà di comprendere fine a se stessa. La curiosità epistemica è mossa sia dal desiderio, la piacevole esperienza di apprendere una cosa nuova, sia dalla paura, l’insopportabile consapevolezza che l’ignoto esiste ancora. È una sorta di amore per la conoscenza in sé, che prescinde dall’utilità o dal profitto.

Ci sono persone che devono sapere e basta, perché l’alternativa sembra molto peggiore di quanto potrebbe comportare la ricerca della conoscenza. Non si tratta necessariamente di grandi personaggi, come quelli che hanno dato il loro nome a conquiste e scoperte. Non è detto che siano Colombo, Magellano, Heyerdahl o gli astronauti americani a incarnare al meglio questa curiosità. Possono essere persone molto più anonime, come per esempio Robert Dick, un panettiere fallito vissuto nella Scozia del XIX secolo, che un giorno trovò un fossile destinato a cambiare la nostra concezione dell’origine della vita.

Nella storia delle scienze naturali è una figura oscura, ma è a lui che penso quando rifletto sulla scienza, sull’esplorazione e sulla curiosità umana. Non tanto per via di che cosa trovò, ma per come lo trovò. Non tanto per quello che fece, ma per chi fu.

Robert Dick nacque nel gennaio del 1811 nella cittadina di Tullibody, nella Scozia centrale. Il padre, Thomas Dick, era supervisore delle accise in una distilleria. La madre, Margaret Gilchrist, morì poco dopo aver dato alla luce il figlio più piccolo, James, lasciando il marito da solo con quattro bambini.



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